ELEZIONI CUN 2013: DAL 21 AL 29 GENNAIO
Candidature CUN area 14 – Scienze politiche e sociali
1° FASCIA
Prof. Frudà Luigi, docente Ordinario di Metodologia e tecniche della ricerca sociale
Università di Roma La Sapienza
Professore ordinario dal 1994 nel Settore Scientifico Disciplinare SPS/07 (Sociologia generale) è attualmente docente di Metodologia e Tecniche della Ricerca Sociale presso la Facoltà di Scienze politiche, Sociologia e Comunicazione di Sapienza /Università di Roma e Direttore-Vicario, presso lo stesso Ateneo, del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale. Ha insegnato Sociologia generale, Storia del pensiero sociologico, Metodologia delle scienze sociali. Membro del Consiglio Universitario Nazionale presso il MIUR, quale rappresentante –fascia professori ordinari- per l’area 14/Scienze Politiche e Sociali.
Interessi di ricerca
Nell’ambito della Storia del pensiero sociologico ha approfondito la figura e l’opera di Luigi Sturzo nel contesto di un progetto pluriennale coordinato da Gabriele De Rosa ed Achille Ardigò. Sul piano epistemologico ha esplorato tematiche relative alla connessione fra logica, fondazione della scienza e ricerca sociale. L’interesse preminente degli studi effettuati e dei contributi fin qui prodotti è rivolto, con impostazione soprattutto metodologica, a tematiche di ricerca applicata, quali le politiche sociali, il rapporto locale-globale, la valutazione di efficacia e di qualità, l’analisi degli atteggiamenti, processi di reinserimento sociale e alternative al carcere (l’esecuzione penale esterna), mutazioni strutturali e socio-culturali delle famiglie, mutazioni culturali e culture dell’alimentazione. Ha prodotto contributi sull’analisi di opinioni e atteggiamenti, sulle tecniche di intervista con questionari e sulle tecniche avanzate di analisi multivariata. Ha condotto anche studi con approccio qualitativo sull’uso delle fonti documentarie e di materiali visuali nella ricerca sociale con particolare riferimento alla costituzione di Banche della Memoria per il recupero delle culture locali in via di veloce mutazione e rischio di scomparsa. Attualmente lavora a ricerche sugli stili di vita e le dinamiche familiari in ambienti complessi. Ha scritto e scrive di Storia sociale in contesti regionali.
Per le linee programmatiche si veda di seguito il documento condiviso con Francesco AMORETTI e Gabriella COTTA.
2° FASCIA
Prof. Amoretti Francesco, docente di Scienza politica e di Comunicazione politica
Università di Salerno
Professore associato dal 2001 nel Settore Scientifico Disciplinare SPS/04 (Scienza della Politica) è attualmente docente di Scienza della Politica e Comunicazione e di Politiche per il governo e la democrazia elettronica presso il Corso di Laurea di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno. Ha insegnato Politica Comparata e Scienza dell’Opinione Pubblica presso la Facoltà di Sociologia della Federico II di Napoli. Membro del Consiglio Universitario Nazionale presso il MIUR quale rappresentante – fascia professori associati – per l’Area 14/Scienze Politiche e Sociali. E’ stato tra i fondatori della rivista Comunicazione Politica nel 2000.
Nell’ambito della scienza politica si è occupato soprattutto di rapporti tra media e sistema politico, prestando una particolare attenzione a tre filoni di ricerca:
A – La mediatizzazione della politica in Italia. Questa linea di ricerca ha preso in esame le trasformazioni istituzionali dei sistemi democratico-rappresentativi generate dalla diffusione delle logiche massmediali. L’attenzione è stata posta sul crollo della Prima Repubblica, in particolare sul superamento della logica partitica che ha caratterizzato il funzionamento del sistema politico italiano fino agli anni ’80.
B – Il governo e la democrazia elettronica. Questa linea di ricerca ha riguardato lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie elettroniche per i processi di trasformazione istituzionale. Considerati sia sotto il profilo teorico che metodologico, i temi affrontati hanno soprattutto riguardato il livello transnazionale delle politiche di innovazione tecnologica, con particolare riferimento alla dimensione europea di tali policies.
C – La rivoluzione digitale e i processi di costituzionalizzazione della rete. Questa linea di riflessione, strettamente connessa alla precedente, riguarda la rilevanza costituzionale delle issues sollevate dalla diffusione delle reti digitali. In particolare, l’analisi ha riguardato le implicazioni dello sviluppo di Internet per le dinamiche di trasformazione istituzionale e di ridefinizione dei diritti di cittadinanza nelle democrazie contemporanee.
Per le linee programmatiche si veda di seguito il documento condiviso con Luigi FRUDA’ e Gabriella COTTA.
RICERCATORI
Prof. Arienzo Alessandro, ricercatore e docente di Storia delle dottrine politiche
Alessandro Arienzo è ricercatore e docente in Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università “Federico II” di Napoli (https://www.docenti.unina.it/alessandro.arienzo). Si occupa di teorie della governance democratica, di Ragion di stato e machiavellismo nella letteratura politica inglese tra Cinque e Settecento. E’ componente dell’European Higher Education and Research Standing Committee dell’Internazionale dell’Educazione (http://www.ei-ie.org ). Componente di diverse commissioni di Ateneo per la valutazione della ricerca, per l’applicazione della legge 240/2010, e per il diritto allo studio. Collabora con la rivista ROARS (Return on Academic Research, http://www.roars.it ). Tra i promotori della Rete Nazionale Ricercatori Precari (RNRP) dal 2004 al 2007, partecipa al movimento dei Ricercatori della Rete29Aprile e alla rete Università Bene Comune.
Il CUN è l’organo elettivo di rappresentanza del sistema universitario. Pur nel contesto di una non casuale tendenza a ridurre il rilievo del Consiglio nel sistema universitario nazionale, esso ha svoltoun ruolo importante sul piano tecnico, attraverso i suoi pareri, e su quello politico attraverso le sue mozioni. Ritengo allora che sia prioritario tutelare le funzioni del CUN nel sistema dell’autonomia universitaria, nonché definire relazioni più efficaci tra i diversi organi e limiti più chiari nelle loro competenze.In particolar modo è necessario chiarire i rapporti e le rispettive competenze tra Anvur e CUN in uno spirito di efficace collaborazione.
Negli ultimi mesi il CUN ha ribadito la necessità di una razionalizzazione della legislazione nazionale divenuta ormai ipertrofica. Il CUN ha la rappresentatività e le competenze per definire un completo profilo normativo e regolamentare dell’Università da portare all’attenzione del MIUR. Il CUNdovrà quindi svolgere attento monitoraggio di tutti i diversi regolamenti, oltre a quello didattico, che gli Atenei stanno approvando – ad esempio in materia di valutazione e premialità dei docenti – che, a causa dell’uso di criteri diversi, rischiano di frammentare l’unitarietà del nostro sistema universitario. Il Consiglio dovrà anche continuare a valutare con omogenetà sul piano nazionale la riorganizzazione dell’offerta formativa degli Atenei, pregiudicata dalle riduzioni di organico e dai tagli. Infine, è necessario riportare al CUN la competenza sui procedimenti disciplinari demandata dalla l.240/2010 ai singoli atenei a detrimento della terzietà ed imparzialità dei procedimenti.
Relativamente all’Area 14, nel contesto di una drastica riduzione dei finanziamenti e degli organici dei nostri atenei, ampi settori delle Scienze Politiche e Sociali rischiano di essere tra quelli maggiormente colpiti da processi di “razionalizzazione” e di riorganizzazione delle linee di finanziamento alla ricerca scientifica o anche dell’offerta formativa. I rappresentanti dell’Area 14 devono continuare in modo unanime a contrastare ogni processo di riduzione del pluralismo scientifico e culturale dei nostri Atenei. Ritengo a tal fine necessario proseguire e incrementare il capillare e pregevole lavoro di informazione svolto dai colleghi rappresentanti al CUN anche dotandoci, in analogia da quanto fatto da colleghi di altre aree, un piccolo e specifico sito dedicato ai lavori dell’assemblea del Consiglio relativi all’area 14.
Proff.a Cotta Gabriella, ricercatrice e docente di Filosofia politica
Università di Roma La Sapienza
Gabriella Cotta, ricercatore confermato, insegna dal 2003-04 Filosofia politica presso la Facoltà di Scienze politiche, Sociologia, Comunicazione dell’Università ‘Sapienza’ di Roma. Ha coperto precedentemente il medesimo insegnamento presso l’Università “Lumsa” di Roma, a partire dall’a.a. 1993-94, fino al 2004-05.
Dal 2007 è membro della giunta della SIFP di cui è, da allora, segretario. È membro del Consiglio direttivo del Centro Studi Giuridici Di-con-per-Donne dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’. Ha trascorso un periodo di studi a Parigi, presso l’Ecole des Hautes Etudes.
Interessi di ricerca
Dall’iniziale interesse per il pensiero politico e filosofico russo e delle avanguardie letterarie in Francia e in Russia, è passata ad approfondire il tema dei diritti dell’uomo a partire dalla ricostruzione delle loro origini teoretiche, individuate nel pensiero politico di Lutero e del puritanesimo americano. Si è poi indirizzata alla ricostruzione della linea teologico-politica del pensiero di Scoto, del nominalismo per ritornare ancora su Lutero, individuandovi i motivi antropologici e ontologici fondamentali per comprendere il senso e il peso della visione del male e della teoria della conflittualità nella nascente epoca moderna. Da qui l’interesse per la nascita dell’individualismo politico rintracciata nel pensiero di Lutero e per le teorie contrattualistiche soprattutto nel pensiero di T. Hobbes. Ha declinato la riflessione sul male e sull’antropologia anche in relazione al pensiero femminile –Weil, Arendt, Stein-, per rivolgersi poi ad un ripensamento delle caratteristiche strutturali della relazionalità a partire dall’analisi dei dialoghi ontologici di Platone, confrontandosi con le riflessioni del primo Heidegger, con il pensiero di Krämer e di Beierwaltes, per sfociare nella questione della relazionalità di Eros, tema al quale sta attualmente dedicando la propria ricerca.
Gabriella Cotta, ricercatore confermato, insegna dal 2003-04 Filosofia politica presso la Facoltà di Scienze politiche, Sociologia, Comunicazione dell’Università ‘Sapienza’ di Roma. Ha coperto precedentemente il medesimo insegnamento presso l’Università “Lumsa” di Roma, a partire dall’a.a. 1993-94, fino al 2004-05. Dal 2007 è membro della giunta della SIFP di cui è, da allora, segretario. Ha trascorso un periodo di studi a Parigi, presso l’Ecole des Hautes Etudes, lavorando con il prof. Besançon e la prof.ssa Sherrer. Si è occupata di pensiero politico e filosofico russo e delle avanguardie letterarie, di teologia politica in Scoto, Lutero e nella linea nominalistica, analizzando il problema del male e della nascita dell’individualismo politico. Si occupa del tema della relazionalità a partire dall’analisi heideggeriana dei dialoghi ontologici di Platone.
Per le linee programmatiche si veda di seguito il documento condiviso con Luigi FRUDA’ e Francesco AMORETTI.
Orientamenti condivisi dai candidati Frudà, Amoretti, Cotta
Nel presentare le nostre candidature a componenti del CUN come rappresentanti delle rispettive fasce dell’area 14 (Scienze politiche e sociali), oltre alla indicazione individuale di alcuni punti programmatici a cui ognuno di noi intende ispirare la propria azione, abbiamo ritenuto opportuno manifestare in forma pubblica la condivisione di alcuni orientamenti generali relativi al sistema universitario nazionale che costituiscono nodi prioritari da affrontare nelle sedi proprie e ai rispettivi livelli di competenza:
- L’Università, nel suo complesso, è bene comune e risorsa essenziale per una credibile prospettiva di sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese.
- Al sistema universitario vanno destinate congrue risorse finanziarie e non solo, in un contesto di stabilizzazione del quadro normativo che rifugga da improvvisazioni sperimentali e da estemporanei e parziali interventi correttivi.
- Al sistema ricerca vanno assicurate più ampie risorse. Alle Scienze politiche e sociali, e più in generale al comparto delle Scienze umane e umanistiche, vanno attribuite quote aggiuntive di riequilibrio rispetto alle aree scientifiche Tecnologiche e Bio-mediche.
- Il sistema universitario richiede già da oggi lo sblocco del turn-over e l’attivazione di piani di reclutamento straordinari che permettano di colmare i vuoti creati dai pensionamenti attuali e dei prossimi anni.
- La revisione dello stato giuridico nella prospettiva di un passaggio al ruolo unico della docenza articolato su differenti livelli di merito e di correlata retribuzione è azione legislativa importante per stimolare una virtuosa competizione e crescita scientifica e didattica delle Università.
- La valutazione della ricerca e della didattica costituisce valore positivo da difendere e da implementare, ma necessita di due correttivi di fondo: a) distinzione fra chi esercita la valutazione ex ante e chi è incaricato di quella ex post; b) creazione di canali di comunicazione più diretti e codificati fra l’ANVUR e le Comunità scientifiche in merito alla definizione di criteri e parametri per la valutazione della ricerca e della didattica, e fra ANVUR e CUN.
- Il CUN, quale unico organismo rappresentativo per aree scientifiche e didattiche del sistema universitario nazionale, ha oggettive funzioni di rappresentanza che vanno valorizzate e potenziate soprattutto nella attuale fase di passaggio sistemico.
Tanto premesso, intendiamo interpretare il mandato per cui ci candidiamo in perfetta continuità con il lavoro svolto in questi anni dai componenti dell’Area 14 del CUN – Luigi Frudà, Francesco Amoretti e Dimitri D’Andrea – il cui lavoro è stato soprattutto teso a garantire:
- La difesa del ruolo e della specificità delle Scienze politiche e sociali nel contesto delle discipline rappresentate al CUN.
- La piena e feconda collaborazione con le istituzioni universitarie nel passaggio cruciale della programmazione e revisione degli ordinamenti didattici. In una fase caratterizzata da profondi e continui mutamenti delle normative di settore, i rappresentanti dell’area 14 hanno costituito un punto di riferimento per la comprensione e la risoluzione delle tante criticità emerse.
- La riaffermazione degli spazi – e delle risorse – riservate alla nostra area, soprattutto in occasione dei bandi PRIN, per evitare il rischio di significativi ridimensionamenti.
- La creazione di un rapporto di fiducia e di collaborazione con gli organismi istituzionali – a cominciare dall’ANVUR – cui è stato attribuito un ruolo decisivo nella definizione delle politiche rilevanti per il futuro delle nostre discipline. L’attività dei componenti dell’area 14 ha permesso di segnalare e talvolta di correggere criticità emerse dai nuovi processi avviati come ad esempio in occasione della classificazione delle riviste scientifiche e della definizione di criteri per la valutazione delle carriere..
Nel presentare le nostre candidature riteniamo opportuno segnalare la nostra volontà di proseguire e rilanciare l’azione che è stata svolta in questi anni dai rappresentanti dell’Area 14 anche conservando lo spirito di solidale e leale cooperazione che ne ha caratterizzato l’attività.